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Eruzione del 1944

 

20.1. - Cenni sul dinamismo dell’eruzione del 1944.

 

L’attività del Vesuvio comincia il giorno 13 marzo.

Il conetto del vulcano frana ostruendo il condotto; nei successivi giorni 14 e 15 il vulcano sembra in quiete.

La figura riportata, dovuta al Prof. Imbò (v. Bibliografia), mostra una sezione assiale EW del conetto, con le modificazioni successive allo sprofondamento del 13 marzo 1944.

 

 

Dal giorno 16 al 21 continua il crollo del cono; dagli squarci determinatisi fuoriesce lava che si versa nell’Atrio del Cavallo

La portata di lava, maggiore dal lato settentrionale, si sposta dall’Atrio del Cavallo versandosi nel Fosso della Vetrana; successivamente si dirige verso i paesi di Massa e San Sebastiano.

Altra lava discende da occidente e invade la ferrovia.

Il giorno 21 il flusso lavico diminuisce e subentra la fase esplosiva.

Si odono intense esplosioni, dovute agli aeriformi provenienti dal magma sottostante, generando intense fontane di magma che si sollevano a centinaia di metri e si versano principalmente a nord-est del vulcano; il cratere appare come un lago di fuoco.

Nei giorni 22 e 23 dal cratere si sollevano vapori, lapilli, arene e ceneri accompagnate da violente esplosioni; le ceneri più leggere sono spinte dal vento fino a località anche molto lontane, mentre arene e lapilli si versano sui paesi vesuviani a sud-est del vulcano; scariche elettriche guizzano dai pini di lapilli e ceneri.

Nei giorni 24 e 25 marzo continua la caduta di ceneri magmatiche (v. foto).

Nei giorni 26 e 27 crolla l’orlo del cratere, mentre le ceneri provenienti da questo formano valanghe che si propagano sia all’interno che all’esterno del cono vulcanico.

Il giorno 28 continua, ma con minore intensità, l’emissione di ceneri, con crisi esplosive sempre più rare; il giorno 29 cessano del tutto questi fenomeni e l’attività del vulcano si riduce a tranquilli sbuffi.

L’eruzione, quindi, si conclude e con essa si chiude anche il periodo eruttivo iniziato nel 1913.

     Termina così anche la storia del vulcano più importante del mondo, dai tempi di Strabone al 1944.

Siamo in trepida attesa dei prossimi eventi, che, purtroppo, non dovrebbero tardare a venire.

 

Osservazioni.

Imbò divide il periodo eruttivo 1913-1944 in 45 intervalli eruttivi, l’ultimo dei quali va dal 6-I-1941 al 18-III-1944.

Quindi, segue il parossismo del 18-29 marzo 1944, che viene diviso in sei intervalli di tempo:

 

*           Il Prodromo;

*           1a fase, effusiva;

*           2a fase, fontane laviche;

*           3a fase, esplosioni miste;

*           4a fase, sismo esplosivo;

*           Fase finale.

 

Ma su questi argomenti non possiamo ulteriormente trattenerci.

 

Per concludere la breve esposizione riporto una fotografia del 23 marzo 1944, ripresa da un aereo.

Da questa foto si nota un notevole aumento dell’altezza del Gran Cono Vesuviano, (dovuto alla formazione di fontane laviche, 2a fase), la quale sul bordo nord-orientale oltrepassa i 1300 metri sul livello del mare.

 

 

 

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