Home page

 

N. 17. - Eruzione del 1861.

 

Il giorno 8 dicembre 1861, a Torre del Greco, sulla vecchia formazione del monte Somma, si aprì una fenditura, con 9 bocche di eruzione, che si estendeva fino al mare liberando, per oltre un chilometro nel mare, anidride carbonica e altri gas e causando la morte dei pesci.

        

Palmieri, alla distanza di soli cento metri, osservò che dalle bocche aperte e per due giorni uscirono con impeto fumo, proiettili, cenere e folgori.

La prima bocca, quella più alta, aperta per sprofondamento, fece sparire completamente una casetta, i cui proprietari, marito e moglie, ne erano appena usciti precipitosamente perché spaventati dal suono emesso da una campana per mucche appesa ad un chiodo, convinti della presenza di spiriti maligni.

I poveretti dopo aver percorso qualche centinaio di metri, si erano rigirati e avevano notato che lo loro casetta era letteralmente sparita!

La sera del giorno 8 si vedeva sulla cima del Vesuvio un pino di fumo, con cenere e frequenti folgori (come appare in una famosa cartolina di Napoli).

        

In quella occasione Palmieri notò uno scoglio fuori dell'acqua, sul quale gli fu assicurato che nel mese di luglio la gente si sedeva per prendere il bagno.

Ebbe il sospetto che si fosse verificato il cosiddetto ritiro delle acque del mare (perché, secondo gli antichi osservatori, assorbite dal Vesuvio), tanto previsto dagli studiosi del Vesuvio ma mai osservato.

Per verificare il fenomeno egli con una barca si avvicinò allo scoglio e vide che alghe e conchiglie che vivono di solito sotto il livello del mare ora ne erano fuori per circa un metro e mezzo e allora pensò, in un primo momento, che l'acqua si fosse abbassata; ma poi, esaminando bene i diversi livelli dell'acqua in alcuni punti della città (Torre del Greco), concluse che non le acque si erano abbassate ma il fondo si era sollevato.

Tale sollevamento aveva determinato il crollo di quasi tutte le case della città, mentre il sismografo dell'Osservatorio non aveva rivelato scosse sensibili.

        

La città appariva distrutta, le mofete svolgevano anidride carbonica determinando pericoli per la respirazione, tanto che Palmieri era costretto a camminare con una lanterna accesa per essere avvertito del pericolo dall'eventuale spegnimento della lanterna a causa della mancanza di ossigeno.

Ma poi il suolo della città riprese il livello di prima, a giudicare dalle acque del mare, ma molto lentamente, poiché dopo circa un anno ancora mancava qualche decimetro dal primitivo livello.

 

Home page